Ai piedi del Puig des Teix sorge l’incantevole e pittoresca cittadina di Valdemossa, con case in pietra di color ocra, viuzze charmantes e decorate con vasi di fiori colorati sospesi alle pareti delle sue case.
Ma ciò che ha reso nel tempo famosa questa cittadina fu la storia d’amore tra il compositore Frederic Chopin e la celebre romanziera francese George Sand che soggiornarono qui.
Qui a Valdemossa il rumore della pioggia ha ispirato un preludio a Chopin mentre le passeggiate hanno dato vita alle pagine di George Sand.
Passeggiando tra le vie hai quasi la sensazione di riconoscere negli sguardi delle coppie che camminano a braccetto, gli sguardi del musicista e della scrittrice, sguardi colmi di passione.
E l’amore che ha legato Chopin a George Sand e stata passione che travolge tutti i sensi.
I due si incontrarono ad un ricevimento a Parigi nel 1838 e si narra che quella sera Chopin si mise al pianoforte, e tra gli ospiti ad ascoltare le magiche melodie c’era lei, Aurore Dupin, nota al mondo come George Sand.
La scrittrice all’ ‘epoca ha sei anni più di lui, è una donna sensuale e ammaliatrice, che annovera tra le sue conquiste personaggi del calibro di Prosper Mérimée ed Alfred de Musset.
Chopin, dapprima, pare mostrare verso di lei una spontanea antipatia, ma poi nel suo diario scriverà:
Che dicevano quegli occhi? Essa s’appoggiava al pianoforte e il suo sguardo di brace mi inondava, la mia anima aveva trovato il suo porto.
Di lei si dice che sentiva la nota blu… la nota con cui Chopin soleva concludere ogni suo concerto come fosse una speciale e personale dedica a lei. L’amore tra i due divenne subito tanto forte da divampare come fosse un incendio.
Sul suo diario, infatti Fred scriveva:
Aurore! I tuoi baci mi bruciano come bracieri ardenti!
COSE DA NON PERDERE
La Cartuja
Una volta a Valldemossa il turista non può non visitare La Cartuja, che è forse la principale attrazione culturale e storica.
La Cartuja è un monastero molto antico risalente al 1399 e deve il suo nome al fatto che sia stato abitato dai monaci certosini (cartujos) che vi rimasero fino al 1835. Questa è stata la location scelta come residenza invernale tra il 1838 ed il 1839 da Chopin e da George Sand. In questo inverno la coppia visse a La Cartuja una storia d’amore idilliaca, di cui rimangono i ricordi nel museo ospitato oggi da questo antico monastero. Il museo conserva anche l’eredità dei certosini
Il palazzo Rey Sancho, ex dimora reale, che fu poi la residenza temporanea dello scrittore Jovellanos, di Ruben Dario, di Miguel de Unamuno, e Eugeni D’Ors e Azorin, gli ultimi tre nel primo Novecento.
AZULEJOS
Degni di nota Los azulejos , piccole mattonelle di ceramica colorate, che narrano la vita di Santa Catalina Tomas, protettrice di Valdemossa, e che puoi trovare sulle mura delle case come segno scaramantico degli abitanti del borgo, poiché tradizione vuole che siano uno strumento capace di allontanare le disgrazie.
Valdemossa è anche piccoli negozi di artigianato da non farsi sfuggire per chi come me è shopping addicted!
Valdemossa è come un gioiello di famiglia che ne conserva la storia, le tradizioni e ti basta tenerlo tra le mani per poterne ascoltare il racconto: leggende sulla santa protettrice, amori folli e disperati a tratti logoranti per perdersi in fantasticherie che ancor di più ti fanno amare questo luogo suggestivo.
Ma Valdemossa è anche luogo di notevole interesse paesaggistico, perché passeggiare tra le sue vie offre scorci meravigliosi sul territorio circostante.
Stavo giusto valutando questa destinazione per una settimana di relax a Giugno :). MI sembra un ottimo compromesso per non fare solo spiaggia, cosa ne dici?