C’era una volta in un tempo lontano un valoroso comandante di nome Moroello che si innamorò perdutamente della bellissima Soleste, figlia del signore del Castello, sedicenne e già promessa sposa ad un ricco possidente.
Tra le mura di quel Castello, la fiamma dell’amore tra Moroello e Soleste divampò, ma il destino non aveva riservato loro il consueto “e vissero felici e contenti” degno della favola più bella.
Infatti Moroello è costretto a partire per una battaglia, Soleste attende con pazienza il ritorno dell’amato, finché un giorno vede arrivare uno stuolo di cavalli e cavalieri, ma non scorgendo tra di loro il suo Moroello, in preda alla disperazione, credendo di averlo perduto per sempre, si getta dai bastioni.
Purtroppo tra quei cavalieri c’era anche il suo amato, con indosso a sfregio i colori del nemico. Venuto a conoscenza del suicidio dell’amata anche lui si getta dalle mura del castello.
E l’amore tra Moroello e Soleste ha attraversato i secoli ed aleggia ancora oggi tra quelle mura, le mura del Castello di Bardi, uno dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Arroccata sulla cima di una roccia di color vermiglio, scolpita nel diaspro, la Fortezza di Bardi domina in tutta la sua imponenza la valle del Ceno, in Emilia Romagna, nella provincia di Parma e protegge il piccolo borgo medievale sottostante.
Narra la leggenda che il nome di Bardi, derivi da “Bardus” o “Barrio” il nome dell’elefante di Annibale che si ferì attraversando questi luoghi durante una marcia su Roma!
Il castello di Bardi è considerato uno dei castelli più belli dell’Emilia Romagna, come massimo esempio di architettura militare. ed addirittura per le sue dimensioni è il secondo in Europa.
Ancora oggi è possibile ammirare il vecchio mastio, la torre quadrata più alta e decentrata incorniciata da beccatelli squadrati in pietra, che un tempo probabilmente fungevano da sostegno a ponti mobili in legno per le sentinelle.
Ai lati,le torri angolari rendono il percorso per il visitatore che fa il giro delle mura particolarmente suggestivo.
UN PO’ DI STORIA…
Il primo documento ufficiale, datato 898, è l’atto di acquisto da parte del vescovo di Piacenza Everardo, che lo trasforma in luogo di ritiro e rifugio contro le possibili invasioni degli Ungari finchè nella metà del Duecento, la fortezza diviene di proprietà dei principi rinascimentali dei Landi che per oltre quattro secoli hanno fatto della fortezza una residenza lussuosa e principesca.
Ciò fino all’arrivo di Ranuccio II Farnese, duca di Parma e Piacenza che sostituisce il proprio stemma a quello dei Landi. Ma senza apportare modifiche significative alla struttura del castello.
Una volta estinta la famiglia Farnese, la sorte di Bardi e del suo castello seguono la storia del Ducato, passando ai Barbone, ai Francesi, nuovamente ai Borbone. Con l’Unità d’Italia , trasformato in carcere militare fino a quando, nel 1868, viene ceduto all’amministrazione comunale che lo utilizza come sede di uffici pubblici fino agli anni ’80.
Negli ultimi decenni, grazie ad importanti lavori di restauro, volti alla conservazione e alla valorizzazione il Castello di Bardi viene riportato al proprio antico splendore e finalmente vengono riaperte le porte al pubblico.
COSA VEDERE
Assolutamente da non perdere il giro sui camminamenti di Ronda, le torri, la piazza d’armi, il cortile d’onore porticato, il pozzo, la ghiacciaia, i granai, le prigioni e le sale di tortura.
E’ possibile visitare anche l’ala nobile, con gli alloggi, le cucine che arredate con lo stile dell’epoca trasportano in un viaggio indietro n l tempo.
Gli ex quartieri dei soldati ospitano il Museo della “Civiltà Valligiana”.
All’interno della Fortezza di Bardi è possibile ammirare anche il Salone dei Principi recentemente restaurato e il nuovo Museo della Fauna e del Bracconaggio.
Vale la visita al Castello di Bardi: ammirare il panorama splendido della valle di Ceno dall’alto dei camminamenti di Ronda.
Adoro i castelli e visitarli mi porta sempre indietro nel tempo, soprattutto a quelle storie, spesso tragiche, che si nascondono dietro e fortunatamente in Italia ne abbiamo moltissimi, belli ed interessanti come questo che non conoscevo!