La scelta di Lanzarote come meta di una breve fuga dallo stress e dalla routine quotidiana è avvenuta un po’ per caso, navigando sui vari siti in cerca di un volo last minute. Nelle date a disposizione e in linea con il budget previsto, Lanzarote era la meta ideale.
Partita con il solito entusiasmo che precede ogni nuova avventura, ma senza avere aspettative troppo alte, sono rimasta letteralmente colpita da questa isola dove protagonista assoluta è la bellezza della natura.
Una natura a Lanzarote in perfetta armonia con l’architettura , dando vita ad un ecosistema connotato da biodiversità e sostenibile.
Il paesaggio isolano è multiforme: dall’atmosfera lunare del Timanfaya, alle spiagge dorate, passando per i pittoreschi e caratteristici villaggi costellati di casette bianche con le persiane verdi.
Ovunque sull’isola è impressa la creatività di Cesar Manrique, lo scultore, pittore che ha dato vita ad un connubio armonico tra arte e natura.
“Viviamo su questo pianeta un lasso di tempo così breve, che tutti i nostri passi dovrebbero dirigersi alla costruzione dello spazio sognato dell’utopia. Costruiamolo insieme: è l’unico modo di renderlo possibile.”
Nel tragitto in taxi dall’aeroporto a Puerto del Carmen, che mi avrebbe ospitata per i prossimi 4 giorni, ovunque il mio sguardo si posasse, c’era un paesaggio aspro, roccioso che ricordava alcuni paesaggi della California.
Puerto del Carmen è le casette bianche tutte uguali dalle finestre verdi, i giardini di lava con vasi di cactus, fichi d’india e bouganville, è il lungomare con i lucchetti lasciati lì dagli innamorati (come a Ponte Milvio! e la romana che è in me si sente un po’ a casa), è spiaggia dorata e rocciosa.
Qui è intatta l’atmosfera di paese, non vi sono hotel a più piani ma solo edifici dalle tradizionali mura bianche e legno verniciato.
Si sviluppa attorno alla via principale l’Avenida de la playas che costeggia il mare: da un lato la passeggiata con fiori, giardini e spiaggia dorata, dall’altro bar , ristorantini , negozi e soprattutto pub irlandesi!
All’estremità meridionale del paese un antico quartiere di vicoli pittoreschi si snoda attorno al porticciolo che dà il nome alla città.
LE COSE DA NON PERDERE!
JAMEOS DEL AGUA
I jameos in spagnolo sono tunnel sotterranei il cui tetto è crollato lasciandolo a cielo aperto, a seguito dell’eruzione del Monte de la Corona. Opera realizzata grazie ad un fenomeno della natura, ma al tempo stesso opera d’arte di Manrique, che è riuscito a tramutare in uno splendido mondo sotterraneo di acqua e piante, un posto dove fino a 50 anni fa i contadini gettavano la spazzatura.
Qui una grotta naturale, un laghetto di acqua salata, dove vivono rari esemplari di granchi albini, ma anche ristoranti, un auditorium, in cui si tengono concerti straordinari nella stagione estiva, il museo “Casa de los Volcanes”, .una splendida piscina dove il turchese e il bianco danzano in una combinazione cromatica perfetta.
MIRADOR DEL RIO
A nord di Lanzarote, costruito su una scogliera con vista sulle isolette di La Graciosa e Alegranza, il Mirador è una gigantesca finestra aperta verso il cielo e il mare, sopra la baia di Famara.
Anche qui la mano libera di Cesar Manrique a disegnare la geologia dando vita ad una perfetta simbiosi fra arte e natura.
Un suggerimento: fermati qui per bere un caffè, da gustare nel bar panoramico con una vista mozzafiato.
MONUMENTO AL CAMPESINO
Nella Lanzarote della gente contadina dove cultura e tradizioni sono ancora intatte, sorge la scultura dedicata alla perseveranza del contadino di Cesar Manrique, una struttura di un bianco abbagliante. L’opera realizzata, assemblando parti di attrezzi per la pesca e l’agricoltura, taniche e barche , rappresenta un contadino col suo animale.
Facendo l’occhiolino ad un’opera cubista, qui Manrique voleva simboleggiare il rispetto che si deve riservare ai contadini.
PLAYA BLANCA
Sviluppatasi attorno ad un piccolo villaggio di pescatori, sita sulla punta più meridionale di Lanzarote. oggi lè a seconda località più conosciuta dell’isola. Da Papagayo Beach in Las Coloradas fino al faro di Pechiguera.
Lungo la costa diversi percorsi sono un’ occasione fantastica per godersi una bella passeggiata al sole.
Consigliata se vuoi goderti una giornata all’insegna del relax e del sole.
ARRECIFE
Capitale di Lanzarote, rappresenta la parte cosmopolita dell’isola, vivace ed ospitale , offre ai viaggiatori un’immagine completamente diversa da quella che si ha fermandosi a Puerto del Carmen o Playa Blanca.
Come altri luoghi delle Isole Canarie, Arrecife si è sviluppata attorno ad un piccolo villaggio di pescatori e tutt’oggi conserva il suo spirito marinaio, tanto da essere chiamata da molti isolani “el puerto”.
Ad Arrecife nacque Manrique, ma essendosi sviluppata prima che l’artista imponesse la sua mano creativa e il suo stile sull’architettura isolana, è l’unica città di lanzarote con edifici moderni a più piani che Manrique tanto deplorava compreso il Grand Hotel, l’edificio più alto di Lanzarote, visibile anche a distanza.
TEGUISE
Teguise ci accoglie con una giornata piovosa, dal cielo grigio creando un’ atmosfera quasi surreale.
Il centro, con i suoi vicoli, i palazzi bianchi dalle finestre verde bandiera, mattoni a vista , le palme.
Nella piazza principale si nota subito la Iglesia de Nuestra Señora de Guadalupe: la chiesa più grande di Teguise, costruita nel XVI secolo ed è la chiesa principale di Lanzarote
Da vedere:
- il piccolo museo del Timple , strumento tipico delle Isole Canarie. Si tratta di uno strumento a corda caratterizzato dalla cassa armonica di dimensioni molto piccole il cui nome deriva dal vocabolo “tiple” (“acuto” o “soprano” in spagnolo) e le cui origini risalgono, probabilmente, dalla chitarra barocca o dalla vihuela
- il museo dell’aloe dove è possibile conoscere i prodigiosi poteri medicamentosi di questa pianta ma anche poter fare incetta di prodotti naturali a base di aloe vera nello shop. (ndr ovviamente il bottino è stato ricco per una beauty addicted come me).
COME ORGANIZZARE IL VIAGGIO?
Per organizzare il tuo viaggio a Lanzarote e non limitare la scoperta ti suggerisco di noleggiare un’ automobile, meglio se piccola, assolutamente da escludere i mezzi pubblici e gli autobus.
Se ti è venuta voglia di prenotare il tuo prossimo viaggio per Lanzarote, per entrare in sintonia con l’isola ti lascio qui questi versi di Saramago
«Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti e spazzati dal vento, risalire un pendio difficile e guardare dall’alto il paesaggio nero, scorticato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l’agitarsi furioso dell’aria, e poi capire che non si può fare nient’altro, l’erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora, se non piangere?»